venerdì 18 marzo 2011

Nomine


[lettera pubblicata su La Provincia Pavese in data 18 marzo 2011]

PAVIA  -  Enti pubblici, le nomine decise dalle preferenze

 Gentile direttore,
 quello delle nomine è un argomento che ci sta molto a cuore pertanto riteniamo doveroso replicare alla lettera recentemente firmata da quattro consiglieri comunali Pdl.
 L’unico criterio utile ai fini di una nomina in un ente deve essere la competenza tecnica, gestionale e/o professionale. Non possono avere rilievo né l’indirizzo o l’appartenenza politica né tantomeno il numero di voti di preferenza ottenuti. Anzi, quest’ultima richiesta desta non poche perplessità: perché mai la nomina in un ente dovrebbe essere intesa come riconoscimento (così scrivono i quattro) quando si ammette che i nominati devono avere come unico scopo quello di agire «per il bene della collettività nonché con trasparenza e professionalità»? A meno che gli interessi da curare siano altri, non quelli dei cittadini.

Guido Giuliani, Angela Gregorini, Emanuela Marchiafava, Ottavio Rizzo, Stefano Ramat Paolo Villa
PD Pavia


(questa lettera è una replica a quella pubblicata in data 11 marzo 2011, che riporto qui sotto)

POLITICA  -  Quel che si muove dietro alle nomine

E’ noto che in molti enti e aziende pubbliche d’Italia sono stati nominati i Presidenti, i consigli di amministrazione, i Direttori generali e i Direttori amministrativi e sanitari ai quali è anche richiesta una specifica competenza tecnica e gestionale. Ora, sia i rappresentanti istituzionali e sia gli organi gestionali dovrebbero provvedere ad amministrare l’Ente o l’Azienda pubblica per il bene della collettività nonché con trasparenza e professionalità.
 E’ indubbio che la politica deve stabilire «il quadro dei fini» verso cui orientare le risorse della società e «non le finalità personali», poiché non è consentito discriminare coloro che, nel possesso di esperienze e competenze professionali, rappresentano al meglio risorse umane valorizzando così i talenti di cui la comunità dispone.
 Poi ci sono, per fare qualche esempio, alcuni Consiglieri di amministrazione che hanno avuto per sé o per altri pochissimi voti di preferenza, alcuni non hanno seguito l’indirizzo politico del partito o dell’organo politico che li ha nominati, a volte cambiando anche partito, e altri invece che hanno ottenuto più incarichi in diversi consigli di amministrazione cumulando le relative indennità di funzione.
 Inoltre qualche Presidente, Direttore generale e consiglieri di amministrazione che non possiedono appropriati requisiti ed esperienza professionale, dovrebbero avere il coraggio di spiegare alla gente come sono avvenute le loro nomine, da chi sono stati indicati, come hanno fatto carriera e come si è verificata la loro ascesa.
 Ci sono invece persone che nonostante abbiano catalizzato diversi voti di preferenza, senza avere serbatoi elettorali precostituiti o da fonte derivata, e pur avendo competenza professionale, non hanno avuto adeguato o nessun riconoscimento nonostante l’anzianità elettorale e i voti di preferenza ottenuti, poiché gli organi politici che hanno assunto tali decisioni hanno dirottato in maniera diversa le proprie decisioni. Quali sono i veri motivi?. Al popolo le conclusioni!
 C’è bisogno di un più profondo senso di responsabilità per riscuotere più fiducia e convincere già da oggi i cittadini a prendere coscienza di nomine valide e politici onesti e seri di cui questa società necessita.
 E’ necessario sedersi intorno a un tavolo per affrontare seriamente il problema delle nomine per il bene della gente comune che elegge i propri rappresentanti istituzionali i quali dovrebbero avere come missione di fare del bene per la collettività e non per se stessi, come invece fanno alcuni.

Giuseppe Arcuri, Valerio Gimigliano, Carlo Alberto Conti, Dante Labate
consiglieri comunali PDL - Pavia