giovedì 24 ottobre 2013

INTERPELLANZA: APERTURA NUOVA ALA SCUOLA MASSACRA

Al Sindaco di Pavia


CONSIDERATO CHE:

q         Dal settembre 2010 risulta apparentemente conclusa la realizzazione di una nuova ala dell’edificio che ospita la scuola primaria Massacra
q         La nuova ala a tutt’oggi non è stata arredata, ne resa disponibile alla scuola
q         Questo, oltre a rappresentare un grave sperpero di risorse pubbliche, causa notevoli disagi ai bambini e agli insegnanti della suddetta scuola


SI
CHIEDE:

q         Che venga spiegato in dettaglio quale iter è stato seguito dal 2010 ad oggi per rendere disponibile la nuova ala dell’edificio 
q         Quali sono gli elementi che attualmente ostano all’apertura della nuova ala
q         Che venga  fornita una previsione attendibile sulla data di apertura



Guido Giuliani
Fabio Castagna


giovedì 10 ottobre 2013

Parentopoli alla pavese in ASM

Sulla vicenda della mini-parentopoli che ha riguardato ASM Pavia, ho scritto una lettera al giornale La Provincia Pavese (non pubblicata integralmente) che ha suscitato molta attenzione. Anche troppa: qualcuno, evidentemente toccato nel vivo, ha scritto al giornale una lettera con un mittente inventato accusandomi di conflitto di interesse in una vicenda nella quale mi sono invece comportato con la massima trasparenza.
Riporto tutto qui sotto.
Su Facebook offrii anche 1000€ in contanti a chi mi avesse dimostrato che la signora Martina reali esisteva veramente, ed era davvero così interessata alla trasparenza ed alle sorti della mia azienda. I 1000€ sono ancora lì...



§§§§§  lettera inviata a La Provincia Pavese (non pubblicata integralmente)  §§§§§

I FIGLI DEI POLITICI ASSUNTI DA ASM

Gentile Direttore, la politica locale deve esprimersi sul caso dei figli di consiglieri comunali che sono stati assunti a vario titolo negli anni recenti da ASM o da società satellite.
Personalmente trovo inopportuno e inaccettabile che un consigliere eletto dai cittadini al Comune di Pavia favorisca l'assunzione del proprio figlio nella società di cui il Comune possiede il 96% delle azioni e nomina il CdA. Ed anche, più semplicemente, che i consiglieri comunali non dissuadano i propri figli dal fare domanda di assunzione presso quelle società.
Sia chiaro: non sembrano esserci fatti illeciti riguardo ai rapporti di lavoro sopra citati. Semplicemente, è imbarazzante che, su circa dieci consiglieri comunali con figli in età da lavoro, ben il 30% di questi (due del PDL e uno del PD) non abbiano sentito l'obbligo morale di tenere i propri figli ben lontani dalle aziende gestite dal Comune.
La politica scelga chi vuole per le posizioni amministrative e gestionali di nomina politica, ma abbia la dignità di non sottrarre posti di lavoro ai cittadini avocandoli a sé. Chiedo scusa ai cittadini per il cattivo esempio dato dai miei colleghi, e mi impegnerò affinché il Partito Democratico impedisca che in futuro si ripetano casi analoghi.

Guido Giuliani
consigliere comunale, Partito Democratico Pavia


§§§§§  Articolo su La Provincia Pavese del 15 settembre 2013  §§§§§

ASM e le sue assunzioni Polemica sui figli «illustri»

Fraschini fa i nomi di tre consiglieri comunali, due minacciano querela
Giuliani (Pd): «È imbarazzante».
Il sindaco: «Dibattito dai toni fuori luogo»

PAVIA La premessa comune a tutti è che «non stiamo parlando di illeciti». Lo chiarisce anche Niccolò Fraschini, il consigliere comunale di maggioranza che, ai primi di agosto, ha sollevato su Facebook il tema delle assunzioni in Asm. Ma l’interrogativo verte sull’opportunità che il figlio, o comunque il parente, di un amministratore comunale lavori per aziende che, come Asm, sono partecipate dalla stessa amministrazione comunale. Lo stesso Fraschini, suscitando un vespaio di commenti, ha tenuto fede alle promesse e ha fatto i nomi dei consiglieri comunali che avrebbero figli che lavorano in Asm. L’ex esponente di Futuro e libertà, ha parlato di Francesco Irianni e Carlo Guerini (esponenti di maggioranza) e di Sergio Maggi (all’opposizione con il Pd). Secche le reazioni dei diretti interessati. Irianni: «Non dichiaro niente perchè è già tutto nelle mani del mio avvocato». Maggi: «Non ho nulla da dire e mi riservo di tutelare i miei interessi nelle sedi opportune». Più loquace Guerini: «Mio figlio non è assunto in Asm. Terminata la sua carriera da calciatore ha aperto una partita Iva e fa il libero professionista. Il fatto che abbia lavorato per Asm è diverso dal dire che è stato assunto in Asm». L’origine di tutta la discussione, il consigliere Fraschini, dice: «Sulla base delle informazioni che ho sino a questo momento, possiamo parlare di inopportunità. Ma ho chiesto la documentazione dal 2000 al 2013 e non solo per Asm. Voglio verificare anche assunzioni e consulenze in Comune. Quando avrò finito di fare le mie verifiche, ne riparleremo». Nel frattempo, sul fatto che sia poco opportuno per il figlio di un consigliere lavorare in Asm, interviene Guido Giuliani, consigliere comunale del Partito democratico: «Personalmente – dice – trovo inopportuno e inaccettabile che un consigliere eletto dai cittadini al Comune di Pavia abbia un figlio nella società di cui il Comune possiede il 96 per cento delle azioni e nomina il Cda. Ed anche, più semplicemente, che i consiglieri comunali non dissuadano i propri figli dal fare domanda di assunzione presso quelle società». «Sia chiaro – prosegue – non sembrano esserci fatti illeciti riguardo ai rapporti di lavoro sopra citati. Semplicemente è imbarazzante che, su circa dieci consiglieri comunali con figli in età da lavoro, ben il 30% di questi (due del Pdl e uno del Pd) non abbiano sentito l’obbligo morale di tenere i propri figli ben lontani dalle aziende del Comune». Giuliani conclude chiedendo «scusa ai cittadini per il cattivo esempio dato dai colleghi» e impegnandosi affinchè «il Partito democratico impedisca che in futuro si ripetano casi analoghi». E il sindaco? «Preferirei – dice Alessandro Cattaneo – evitare di entrare in un dibattito che sta assumendo, su Facebook, toni fuori luogo. Riguardo all’opportunità, credo sia una scelta che spetta alla sfera individuale. Non è nemmeno giusto che una persona sia penalizzata per essere figlio o parente di un amministratore. E comunque, se controllassimo nomi e parentele, probabilmente ne troveremmo molti di più legati al centrosinistra che al centrodestra. Ma sarebbe un esercizio che non ci farebbe fare un solo passo avanti».


§§§§§  Articolo su La Provincia Pavese del 20 settembre 2013  §§§§§

LA POLEMICA
Assunzioni “politiche” Nel PD c’è una spaccatura

PAVIA «In Italia non si farà mai la rivoluzione perchè ci conosciamo tutti», è un’aforisma riferito a Leo Longanesi che calza a pennellino a quanto sta accadendo nel dibattito sulle assunzioni in Asm. Con la differenza che a Pavia, magari, crediamo di conoscerci. Dopo l’uscita estiva del consigliere comunale Niccolò Fraschini su Facebook («assunzioni pilotate in Asm») e dopo che lo stesso ha fatto i nomi di tre consiglieri i cui figli avrebbero avuto rapporti con Asm Pavia, il consigliere del Pd, Guido Giuliani, aveva scritto una lettera nella quale deplorava che parenti di consiglieri comunali lavorassero in società controllate o partecipate dal Comune. Una presa di posizione dura, con tanto di scuse «a nome dei colleghi». Le sue parole non sono piaciute, e su un settimanale locale è uscita la notizia per cui la società di Giuliani (che è un docente universitario) la Julight Srl, lavora nel polo tecnologico di via Cuzio, costituito anche grazie ai soldi del Comune. La notizia ha ridestato memorie evangeliche. Il settimanale parla di «pagliuzza e trave» e su Facebook, Davide Lazzari (altro consigliere del Pd) cita in maniera criptica «Giovanni 8, 1 - 11», vale a dire l’episodio dell’adultera in cui Gesù si rivolge agli aspiranti lapidatori dicendo: «Chi tra voi è senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei». Anche altri consiglieri del centrosinistra hanno segretamente gioito del presunto scivolone di Giuliani. Ma si è trattato proprio di questo? «Direi di no – ribatte Guido Giuliani – perrchè il polo tecnologico, nato con una collaborazione tra privati, Università, Comune e Provincia, alla fine è stato portato avanti solo dal privato, al quale la mia società paga l’affitto. Quando c’entrava ancora il pubblico, mi astenni dal votare una ricapitalizzazione. Mi spiace che la politica si sia chiusa a riccio sul tema delle assunzioni. Tra l’altro, io ho chiesto anche la posizione ufficiale del Pd».(f.m.)


§§§§§  Lettera pubblicata su La Provincia Pavese del 5 ottobre 2013  §§§§§

assunzioni / 2 Va all’attacco anche chi ha avuto opportunità

Vorrei rispondere al consigliere comunale Giuliani sulla vicenda delle assunzioni da lui denominate "inopportune" in Asm a pavia: dichiarazione che ha destato in me non poca meraviglia, perché è proprio il caso di citare il proverbio "tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino". Prima di puntare il dito su altre persone, forse Giuliani dovrebbe spiegare - lui consigliere comunale di Pavia e professore associato presso l'Università di Pavia (dipartimento di Ingegneria industriale e dell'informazione) - come ha fatto ad approdare al Polo Tecnologico di via Cuzio con una ditta di cui è socio maggioritario e amministratore. Il Polo Tecnologico è una società srl ed è partecipata pariteticamente da Università di Pavia, Comune, Provincia e Camera di commercio. Mi sembra che la sua presenza nella struttura sia doppiamente inopportuna. Caro consigliere, credo che lei abbia sfruttato un'opportunità legittima, per carità, ma non lo trova imbarazzante? Io direi proprio di sì ma, come di solito succede nella vita, si adottano due pesi e due misure. Vorrei sapere dove si celano le differenze fra i due casi, perché sinceramente io non le ravviso: ognuno ha colto le opportunità che si sono presentate, perché il lavoro è un diritto imprescindibile per tutti, ma per lei è giusto negare la libertà personale perché figli di consiglieri, ma non è giusto negarla a se stesso. Per piacere, visto che ha anche il compito di amministrare una città lo faccia con serietà e non si abbarbichi su posizioni fuori luogo, non cada nella banalità dell'attacco personale perché i presupposti non ci sono, non faccia il radical chic perchè, mi creda, non ne vale la pena: Pavia è una piccola città e si gioca a carte scoperte.

Martina Reali


§§§§§  Lettera pubblicata su La Provincia Pavese dell'8 ottobre 2013  §§§§§

Loro sono stati assunti io investo e creo lavoro

La lettera della signora Martina Reali pubblicata nei giorni scorsi contiene così tante imprecisioni da meritare una risposta. L'azienda di cui sono socio, Julight Srl, ha la propria sede operativa presso il Polo Tecnologico di Pavia, che è di proprietà di una società privata a cui la mia azienda paga un regolare contratto di affitto a prezzi di mercato. Il Comune di Pavia non ha nulla a che fare con questo Polo, sebbene il sindaco Cattaneo e i suoi sodali lo annoverino tra i propri risultati. Nel mio ruolo di docente universitario sono stato tra i pochi a cogliere l'invito dell'Università di Pavia e a impegnarmi in prima persona in una attività di trasferimento tecnologico, costituendo una società e investendo in essa capitali finanziari, tempo, energie, e competenze. Dovrebbe quindi essere chiara la differenza di opportunità rispetto ad alcuni colleghi consiglieri comunali: c'è chi ha ottenuto un'utilità per un proprio parente stretto (un'assunzione in Asm), e c'è chi ha investito in una attività imprenditoriale per creare lavoro. In Italia accade sovente che chi denuncia il malcostume della politica viene attaccato personalmente con presupposti inesistenti, e la nostra Pavia non fa eccezioni. Ciò non mi farà desistere dal continuare a chiedere che la politica locale si curi di più degli interessi collettivi e meno degli interessi personali dei politici.

Guido Giuliani
Università Pavia, consigliere comunale PD


§§§§§  Lettera pubblicata su La Provincia Pavese del 9 ottobre 2013  §§§§§

Ma quanta confusione sul Polo tecnologico

La lettera di Martina Reali, pubblicata sulla Provincia Pavese il 3 ottobre scorso, riporta come fatti reali un insieme di dati attribuibili a completa disinformazione e confusione e che come amministratori della Polo Tecnologico Servizi srl (nel seguito Pts), riteniamo necessitino di precisazioni per allontanare il dubbio di un illecito a favore di Julight di cui il prof. Giuliani è socio. Nella lettera si confonde il Polo Tecnologico di via Cuzio, immobile della società privata Durabo Spa, con la società Pts partecipata da Università di Pavia, Comune, Provincia e Camera di commercio. La Pts non è in alcun modo coinvolta nella gestione del Polo Tecnologico di via Cuzio. Julight, spin-off accademico accreditato dall’Ateneo in ottemperanza al terzo compito dell’Università, affitta un locale dalla società Durabo. Pertanto, tutto ciò che è dichiarato e denunciato nella lettera sunnominata è privo di qualsiasi fondamento. Peraltro, si fa presente che la mission statutaria di Pts è la promozione del trasferimento tecnologico e che pertanto la presenza di spin-off universitari tra i fruitori dei servizi di Pts sarebbe quanto di più naturale ed auspicabile.

Rino Cella e Stefano Ramat
consiglieri di amministrazione della Polo Tecnologico Servizi srl