martedì 19 febbraio 2013

Contanti


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"Eliminiamo il limite di mille euro per i pagamenti in contanti. Amplieremo l'uso del contante portandolo alla media europea" (Volantino elettorale PDL) Ma se insieme alla Grecia siamo il paese europeo che usa di gran lunga più contante!!!! Con sentiti ringraziamenti da parte degli evasori fiscali di professione.
Vergogna! Raccontare bugie di questa portata è imbarazzante.

domenica 10 febbraio 2013

Arresti a Pavia: la Lega fa finta di niente


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Incredibile la dichiarazione dell'ex- assessore e vicesindaco Gian Marco Centinaio: "l'assessore all'urbanistica Fracassi si è fidato del parere dei tecnici, e non ha responsabilità dirette".

Caro Gian Marco, riprendi l'onestà e la trasparenza che hai mostrato in altri casi, e considera queste cose:
1. Il dirigente "di fiducia" di Fracassi (chi altri ha "chiamato" Moro a Pavia se non Fracassi?) per concedere il nuovo permesso di costruire ha ribaltato il parere di un funzionario comunale. Strano, no? E, perlomeno, una procedura che avrebbe richiesto il diretto controllo dell'assessore, no?
2. Le innumerevoli sedute della Commissione Territorio in cui venne discussa la vicenda hanno portato alla luce le ridicole motivazioni a supporto della richiesta di costruire case signorili in luogo di residenze per studenti. C'erano rappresentanti della Lega Nord, in quelle sedute. A parte il fatto che non hanno spiccicato parola, ti avranno sicuramente riportato il merito della questione. E immagino tu abbia riso sonoramente, quanto il dirigente Moro ha dichiarato che "tutto l'immobile è un grande laboratorio di ricerca". Perché stare in silenzio? Perché difendere l'indifendibile Fracassi senza ammettere che è stato inadeguato? Perché avallare un'operazione di speculazione senza opporsi né spendere una parola pubblica in difesa della decenza e degli interessi dei cittadini? Da un probabile Senatore della Repubblica io mi aspetto altro che un imbarazzato silenzio.


venerdì 8 febbraio 2013

Arresti a Pavia, qualche domanda


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A Pavia sono stati arrestati un imprenditore (Dario Maestri) e un professore universitario (Angelo Bugatti), con accuse gravi come corruzione, corruzione a pubblico ufficiale, falso e falso materiale. L'intreccio gira intorno all'edilizia, e pure il Comune di Pavia è coinvolto, con il dirigente Angelo Moro indagato per abuso d’ufficio e truffa, che rischia di essere sospeso dai pubblici uffici. Nell'attesa che la giustizia compia il suo corso e che si definiscano i contorni di una vicenda allarmante, ho alcune domande alle quali mi piacerebbe tanto che qualcuno rispondesse.

1. La fiducia del sindaco Cattaneo nell'arch. Moro. L'architetto Moro, funzionario del Comune di Pavia, ha dato il via libera alla costruzione di case signorili in luogo di residenze universitarie. Prima di vincere il concorso da dirigente, a Moro era stato attribuito un incarico fiduciario da parte del sindaco Alessandro Cattaneo.
DOMANDA: Il sindaco Cattaneo deve dirci quali erano gli elementi che gli fecero ritenere Moro adatto a rivestire quell'incarico. E anche, quali furono i suoi colleghi politici che gli suggerirono fortemente di assumere Moro. Poi, Moro vinse un regolare concorso, certo. Ma fu grazie a quell'incarico "fiduciario" che Moro iniziò a lavorare per il Comune di Pavia. Perché fu scelto proprio lui?

2. La fiducia del sindaco Cattaneo nell'assessore Fracassi. L'assessore all'urbanistica Fabrizio Fracassi si è sempre detto estraneo a questa vicenda. Rimane però il dubbio nei cittadini che l'assessore avesse il dovere di vigilare con più rigore sulle operazioni svolte dal personale tecnico del suo assessorato. Fracassi sostiene che non è suo compito interferire con le procedure tecniche. Noi pensiamo invece che egli abbia l'obbligo di supervisionare gli atti del Comune di Pavia in tema urbanistico. E, in ogni caso, ci rimangono forti dubbi sul fatto che il sindaco possa riporre tutta la propria fiducia politica nell'assessore Fracassi.
DOMANDA: Come mai il sindaco Cattaneo non ha tolto la delega all'urbanistica all'assessore Fracassi? Tanto più, che per molto meno (la minaccia di un consigliere dell'UDC di non votare a favore del Piano di Governo del Territorio), egli ha tolto le deleghe all'assessore al bilancio Valdati. Confermando che Cattaneo ha una certa dimestichezza con lo strumento del ritiro delle deleghe a un assessore che ha perso la sua fiducia. Perché Valdati sì e Fracassi no?

3. Il silenzio dell'Università. Uno dei punti chiave della vicenda riguarda il fatto che il prof. Bugatti fece approvare dal Dipartimento di cui era Direttore un atto illegittimo, che egli aveva chiamato "convenzione", tra il Dipartimento stesso e la società del Maestri, che prevedeva una buffa collaborazione riguardo agli immobili oggetto dell'inchiesta. L'illegittimità sta nel fatto che solo il Rettore dell'Università, previa approvazione del CdA, può stipulare "convenzioni" con chicchessia. Tutti gli altri atti che possono essere approvati dai Dipartimenti sono "contratti attivi", ossia prestazioni su commissione di privati, per i quali i privati pagano soldi. Io personalmente, in qualità di consigliere comunale, sollevai la questione nella seduta della Commissione Consiliare Territorio dell'11 ottobre 2011. A seguito di quella commissione, i dubbi sulla illegittimità di quella "convenzione" iniziarono a circolare, anche sulla stampa. L'Università ed il suo Rettore avrebbero potuto chiarire immediatamente la cosa, dicendo che no, che quella non era una "convenzione" regolare. Si noti che il roboante titolo di "convenzione con l'Università di Pavia" era la base cui si fondava la supposta truffa, che avrebbe dovuto consentire la costruzione di residenze signorili in luogo di residenze universitarie. Bene, in data 12 gennaio 2012 la portavoce del Rettore passa alla stampa una nota redatta dal prof. Bugatti che ancora giustifica l'esistenza di una "convenzione" con l'università. Solo in data 4 aprile 2012, il giorno dopo che Bugatti e Moro ricevono un avviso di garanzia, l'Università emette un comunicato stampa in cui si dice che no, che quella non era una convenzione valida perché non era stata approvata dal Rettore.
DOMANDA: Perché l'Università ha atteso ben sei mesi prima di dire pubblicamente una cosa ovvia, ossia che quella era una convenzione farlocca? E perché tre mesi prima di ammettere la verità l'Università ha diffuso alla stampa una dichiarazione del prof. Bugatti che sosteneva il contrario? Occorre dare una risposta, perché in quei sei mesi la figura dell'Università è stata pubblicamente deformata come quella di una istituzione che si era prestata ad un accordo di malaffare. Sarebbe bastato molto poco per salvaguardare l'immagine del nostro Ateneo.