venerdì 9 dicembre 2011

PAVIA – BENEMERENZE di SAN SIRO 2011


[nota pubblicata su Facebook in data 9 dicembre 2011]
https://www.facebook.com/notes/guido-giuliani/cosedipoliticapavia-benemerenze-di-san-siro-2011/10150402064043639

Io non sono un appassionato di benemerenze. Nemmeno di quelle di San Siro, che la mia città attribuisce annualmente in occorrenza della festa del santo patrono (tra l'altro, ottima la scelta di Milano e Pavia di scegliersi dei Santi la cui ricorrenza è contigua alla festività dell'8 dicembre...). Ciononostante, in qualità di consigliere comunale ho votato a favore della delibera del consiglio del 5 dicembre, che ha determinato l'attribuzione delle benemerenze 2011.

Ho votato a favore della delibera per rispetto nei confronti della città: non ritengo opportuno che la politica si mostri divisa al momento del voto e delle scelte persino su questioni il cui contenuto politico è assai limitato.

Nella giornata di oggi, assisterò per la prima volta alla consegna delle benemerenze. Lo farò in parte per curiosità, e anche per rendere omaggio alla memoria dell'indimenticato professore Vittorio Grevi.

Sul merito delle scelte delle persone cui attribuire le benemerenze e del metodo utilizzato dalla maggioranza di centrodestra, ho però qualche riserva.

Il metodo.
Il regolamento per le civiche benemerenze approvato lo scorso anno con proposta e voto della maggioranza di centrodestra non mi piace.
Sono stati istituiti tre premi "maggiori" e cinque premi "minori", e le benemerenze vengono decise dai politici attraverso una delibera del consiglio comunale su proposta del sindaco, sentita la conferenza dei capigruppo.
Il Partito Democratico aveva proposto di attribuire solo tre benemerenze civiche, delegando la scelta ad un comitato a-politico, composto dalle personalità più significative della città nei vari campi del sapere e dei valori civici, religiosi, e di solidarietà.
Questa maggioranza utilizza le benemerenze come una sorta di "strumento" per mantenere il proprio consenso, attribuendo premi a persone che sono vicine alle varie sottocorrenti politiche. Avevo già scritto di questo due anni fa (qui: LE BENEMERENZE LOTTIZZATE). Quest'anno la maggioranza ha avuto più tatto, ma rimane l'amaro in bocca nel vedere utilizzare  in maniera strumentale un istituto che ha valore in sé per la città di Pavia.

Il merito.
Quest'anno le onorificenze vengono attribuite a persone con storie diversissime di contributo civico e morale alla nostra Pavia. 
Personalmente, condivido la delusione delle tantissime persone ed associazioni che hanno sostenuto la candidatura del sindacalista Franco Vanzati, scomparso qualche mese fa, cui il sindaco ha voluto attribuire una benemerenza "minore", a discapito dell'enorme impegno profuso negli anni da Vanzati nel difendere i diritti di centinaia di persone di ogni estrazione sociale.
Si è preferito insignire della massima onorificenza Don Ernesto Maggi, rettore uscente del collegio Borromeo, credo anche per la concomitanza con i 450 anni di storia del collegio. In tutta sincerità, si sarebbe potuto rimandare l'attribuzione dell'onorificenza a Don Maggi all'anno prossimo (e poi: Don Maggi avrà il suo bel contrappasso nel ricevere l'onorificenza nell'aula magna del collegio Ghislieri...). 
Anche, è stata bocciata la candidatura del Cardinale Noè, che aveva una storia di collaborazioni ecclesiatiche ai massimi livelli, ed era stata presentata da numerose firme di cittadini. Anche in questo caso, la mobilitazione dei cittadini non è stata valorizzata, preferendo la soddisfazione qualche piccola consorteria.
Peccato. 
Ma, come ho scritto sopra, non è utile strumentalizzare queste scelte a scopi politici. I pavesi affezionati alle benemerenze di San Siro hanno il diritto di godersele in serenità.

P.S.: in qualità di consigliere comunale non ho presentato alcuna candidatura per le benemerenze di quest'anno. Come cittadino, ho firmato con gli amici del circolo Libertà e Giustizia la proposta di candidatura di Vittorio Grevi.


 Foto di Iaia Ross 

Qui sotto, gli articoli de La Provincia Pavese del 7 Dicembre 2011.

MERCOLEDÌ, 07 DICEMBRE 2011  
Pagina 18 - Cronaca  

San Siro a don Maggi Per Grevi e Bertolotti premio alla memoria  
La maggioranza vota compatta, l’opposizione si spacca
Gli attestati a Vanzati, Longo, Viciani, “Pisy” e suor Dena
       
di Stefano Romano 

PAVIA Il pacchetto dei tre San Siri alla memoria non è passato in consiglio comunale per 6 voti: la maggioranza ha fatto pesare i numeri e dopo quattro ore di discussione a porte chiuse (dalle 10 alle 2 del mattino), il consiglio comunale ha dato il via libera al conferimento delle medaglie d’oro al rettore uscente del collegio Borromeo don Ernesto Maggi e, alla memoria, al ginecologo cattolico Giancarlo Bertolotti scomparso 6 anni fa, il 5 novembre del 2005, e al giurista Vittorio Grevi, scomparso lo scorso 4 dicembre. Le benemerenze verranno consegnate venerdì mattina nel corso della cerimonia che si terrà nell’aula magna del collegio Ghislieri. A Franco Vanzati, sindacalista Cgil per il quale si erano mobilitate 31 associazioni oltre a Cgil, Cisl e Uil, verrà consegnato, alla memoria, uno dei cinque attestati di civica benemerenza collegati ai San Siri. Gli altri attestati sono stati riconosciuti dal Consiglio alla memoria di Giuseppe Longo, ex presidente di Confesercenti, agli artisti Gigi Viciani e Sergio Pisy Maggi, e a suor Dena Grassi delle figlie di Maria Ausiliatrice della casa di Pavia. L’opposizione si è divisa sul voto: hanno approvato il pacchetto proposto dalla maggioranza Vincenzo Vigna, Andrea Albergati, Giuliano Ruffinazzi, Guido Giuliani e Mariella Rognoni. Non hanno votato o si sono astenuti (per i San Siri è uso che nessun consigliere voti contro) Fabio Castagna, Davide Lazzari, Davide Ottini, Francesco Brendolise, Antonio Sacchi, Massimo Depaoli, Paolo Ferloni, Paolo Bottoni , Luigi Boffini, Matteo Pezza e Sergio Maggi. «Sono profondamente grato alla città e ai suoi rappresentanti politici – commenta don Ernesto Maggi la mattina dopo il consiglio comunale che gli ha riconosciuto il San Siro 2011 –. E’ un riconoscimento che arriva dopo anni di lavoro per la città, la scuola, il collegio Borromeo. Sono profondamente grato per l’onorificenza, ma ho fatto solo il mio dovere: il San Siro, quindi, non è solo un premio, ma un impegno a continuare sulla stessa strada». Le altre due onorificenze maggiori sono state riconosciute alla memoria: ha conosciuto Vittorio Grevi e Giancarlo Bertolotti? «Al professor Grevi ero legato da un’amicizia che risale agli anni della giovinezza – risponde don Maggi –. Era una persona profondamente legata alla sua città e all’università. Anzi, all’università della città. Per Vittorio Grevi l’ateneo era un organismo vivo che doveva vivere per la città di Pavia. Ho conosciuto bene anche il dottor Bertolotti: una persona capace e profondamente buona».


MERCOLEDÌ, 07 DICEMBRE 2011  
Pagina 18 - Cronaca  

«Il no a Franco, uno schiaffo alle associazioni»        

«Non aver riconosciuto la benemerenza di San Siro alla memoria di Franco Vanzati (nella foto) significa non aver saputo ascoltare la città»: Gipo Anfossi, a nome delle 31 associazioni che chiedevano la benemerenza per il sindacalista scomparso a giugno, si dice «esterefatto» dalla scelta della maggioranza in consiglio comunale . «Ignorare la candidatura di Vanzati per il San Siro – commenta – è stata una presa di posizione grave. Non hanno ascoltato un coro del quale fanno parte la Caritas e Pax Christi, quindi con l’assenso del vescovo, i sindacati, una miriade di associazioni, e quindi centinaia di persone, che ogni giorno si spendono per aiutare gli ultimi. E’ stata sprecata un’occasione per riconoscere i legami profondi che uniscono, in questa città, laici e cattolici nel nome della solidarietà».

venerdì 25 novembre 2011

La cittadinanza ai figli degli immigrati


[nota pubblicata su Facebook in data 25 novembre 2011]
https://www.facebook.com/notes/guido-giuliani/la-cittadinanza-ai-figli-degli-immigrati/10150375404808639

Una bellissima lettera pubblicata su La Provincia Pavese del 25/11/2011.


Caro direttore,
sono una maestra di lungo corso: ho cominciato a insegnare nei primi anni settanta, quando gli alunni stranieri non esistevano. L’integrazione si riferiva a bimbi provenienti da famiglie culturalmente deprivate e l’immigrazione era ancora quella che proveniva dal nostro sud.
Molti anni sono passati e ora le nostre classi fioriscono di colori: i bambini sono variopinti nei visi e nell’abbigliamento. Nascono sempre più spesso in Italia, frequentano le nostre scuole dell’infanzia, parlano un italiano con le inflessioni dialettali dei luoghi in cui vivono, apprezzano la polenta e il risotto, imparano il nostro inno nazionale, tifano per l’Inter o il Milan o la Juve, conoscono la nostra storia e la nostra geografia. E non si percepiscono differenti.
Voglio raccontare a proposito un episodio buffo che mi è capitato. Saggio finale di musica. Molte classi sono riunite in palestra. Mentre aspettiamo il nostro turno, si esibisce una seconda. Una mia alunna di origine africana seduta accanto a me, indica alla vicina la cuginetta che sta cantando. La bimba (una testa fitta di treccioline nere e un sorriso smagliante in un viso color cacao) è inconfondibile. La compagna chiede: – Qual è tua cugina? – Sorrido tra me e penso che ora le dirà che è la bimba di colore. Invece lei: – E’ quella con la tuta rossa!
Le guardo e quasi mi sento a disagio. Nessuna delle due aveva dato importanza al colore della pelle: era semplicemente una bambina tra tutti gli altri bambini.
Ecco perché sono grata al Presidente Napolitano per essersi pronunciato a favore della cittadinanza per i figli di immigrati nati in Italia. Perché questi bambini non sono in nulla diversi rispetto agli altri nati nel nostro paese. Tutt’al più si distinguono per il colore della tuta che indossano. Perché, come ha detto qualcuno: «La diversità è negli occhi di chi guarda».

Maria Teresa Camera 


Pubblicata anche qui

Foto: kids in huddle, di picgirl2012

lunedì 21 novembre 2011

INTERPELLANZA: RECUPERO DELL’EVASIONE FISCALE DA PARTE DEL COMUNE DI PAVIA

Al Sindaco del Comune di Pavia


VISTA:

q         La nuova norma prevista dalla Legge Finanziaria 2011 che stabilisce che, al fine di incentivare la lotta all’evasione fiscale, i ricavi derivanti dall’accertamento di maggiori entrate nei casi in cui la segnalazione del potenziale evasore provenga dal Comune, la quota trasferita al Comune viene aumentata dal 50% al 100%.


SI
CHIEDE:

q         Quante segnalazioni di sospetti casi di evasione fiscale sono stati segnalati da questa Amministrazione all’Agenzia delle Entrate (o uffici equipollenti) nel periodo Luglio 2009 à Novembre 2011.
q         Se questa Amministrazione intende potenziare le azioni di indagine volte alla individuazione di sospetti casi di evasione fiscale, anche al fine di aumentare le entrate del Comune.


Guido Giuliani


Interpellanza: SICUREZZA E FUNZIONALITÀ DELLA ROTATORIA DI PIAZZA DANTE

Al Sindaco del Comune di Pavia

VISTA:

q         La operatività della rotatoria recentemente realizzata in Piazza Dante, e la nuova viabilità che riguarda Piazza Dante, Via Damiano Chiesa, Via Trieste, Via Fabio Filzi e Viale Nazario Sauro.
q         Le segnalazioni di inadeguatezza e scarsa sicurezza della suddetta rotatoria ed annessa viabilità effettuate da numerosi cittadini e riprese anche dalla stampa locale.

SI
CHIEDE:

1.         Se si intende intervenire con urgenza per modificare i percorsi ciclabili nella direzione Via Damiano Chiesa à  Via Trieste à Rotonda dei Longobardi che ad oggi prevedono:
o       Un attraversamento da destra a sinistra della carreggiata a due corsie di Via Damiano Chiesa
o       Un attraversamento sostanzialmente non ciclabile di Via Trieste
Si segnala che la pista ciclabile attualmente sul lato destro di Via Damiano Chiesa è di fatto inutilizzata per evidente impraticabilità, e se ne suggerisce una nuova realizzazione, possibilmente sul lato sinistro della carreggiata
2.         Se si intende intervenire con urgenza per modificare i percorsi ciclabili nella Rotonda dei Longobardi à  Via Trieste à Via Fabio Filzi, che ad oggi prevedono:
o       L’immissione della pista ciclabile sul marciapiede di Via Trieste
o       L’assenza di pista ciclabile lungo Via Trieste, nella quale per la svolta a sinistra in Via Fabio Filzi è previsto l’attraversamento non protetto verso sinistra della carreggiata a due corsie.
3.         Se si intende modificare la forma dello svincolo e la relativa segnaletica per la svolta in Viale Nazario Sauro per il traffico proveniente da Viale Matteotti, nonché eliminare il pericoloso cordolo che delimita la mezzeria della carreggiata
4.         Se si intende rimuovere le "barriere salva pedoni" che ostacolano il percorso dei pedoni che procedono sul marciapiede da viale Damiano Chiesa verso viale Matteotti, costringendo le persone a scendere dal marciapiede invadendo o la pista ciclabile o la sede stradale
5.         Di quantificare il numero di posti per auto in sosta che sono stati eliminati/creati a seguito del nuovo intervento

Guido Giuliani

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Discussione in Consiglio Comunale

Assessore ANTONIO BOBBIO PALLAVICINI
q         Questo problema è stato posto da vari consiglieri non solo di minoranza  -  qualche piccolo passo avanti è stato fatto (sistemazione della segnaletica orizzontale e verticale)  -  qualche miglioramento è stato implementato (abbassamento della siepe; segnaletica orizzontale)  -  rimane per noi una questione aperta su cui lavorare nei primi mesi del 2012
q         La nuova pista ciclabile sul lato sx di Via Damiano Chiesa non eliminerebbe la necessità dell’attraversamento della stessa via  verso il lato destro; la segnaletica orizzontale per questo attraversamento è stata realizzata -  verrà attivato nei primi mesi del 2012 il semaforo a chiamata per l’attraversamento dell’incorcio tra Via Damiano Chiesa e Via Trieste    
q         Riguardo alla paricolosità del cordolo che delimita la carreggiata per la svolta in Viale Nazario Sauro per il traffico proveniente da Viale Matteotti, verrà installata una opportuna segnaletica rifrangente a inizio 2012
q         Le barriere salva-pedoni erano state installate per eliminare la cattiva abitudine degli automobilisti che utilizzavano il passaggio sul marciapiede per effettuare la svolta

Replica, Consigliere GUIDO GIULIANI
q         Ringrazio l’assessore per la risposta, e segnalo che è fondamentale che gli interventi che comportano una modifica della viabilità siano effettuati garantendo la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti, e offrano una funzionalità piena e confacente ad una città moderna
q         Probabilmente questo importante intervento avrebbe dovuto essere pianificato e progettato con maggiore cura

Replica, Assessore ANTONIO BOBBIO PALLAVICINI
q         Apprezzo il modo in cui è stato posto il problema  -  questo progetto ha subito un serie di successive ri-definizioni negli anni passati, con diversi passaggi in  consiglio comunale, che hanno definito la ripartizione finale dell’onere dell’intervento tra amministrazione comunale e l’imprenditore  (si tratta infatti, in parte, di opere realizzate a scomputo di oneri di urbanizzazione)



lunedì 26 settembre 2011

Interpellanza: SICUREZZA DEI PEDONI E DEI CICLISTI LUNGO VIALE GIULIETTI

Al Sindaco del Comune di Pavia

PREMESSO CHE:

q         Il tratto di Viale Giulietti che va dal Ponte della Libertà alla nuova rotatoria/incrocio con le strade Canarazzo e Via 25 Aprile viene percorsa da numerosi pedoni e ciclisti che si dirigono verso le sponde del fiume Ticino, i percorsi nautrali del Parco del Ticino, i club sportivi situati lungo le rive del Ticino, i nuovi insediamenti abitativi (zona “ex fabbrica Landini”).
q         Attualmente tale tratto di strada non è dotato di marciapiede, né di pista ciclabile, né di idonee barriere di separazione e protezione di ciclisti e pedoni.
q         La rotatoria all’incrocio tra Viale Giulietti e le strade Canarazzo e Via 25 Aprile non è provvista di strisce pedonali per l’attraversamento dei pedoni e di idonee protezioni per i pedoni

SI
CHIEDE:

q         Se si prevede di realizzare un percorso ciclopedonale protetto e separato dalla sede stradale lungo il tratto sopra menzionato di Viale Giulietti.
q         Di realizzare opportune strisce di attraversamento pedonale in corrispondenza della rotatoria all’incrocio tra Viale Giulietti e le strade Canarazzo e Via 25 Aprile, in assenza della quali l’attraversamento dell’incrocio risulta pericolosissimo.

Guido Giuliani

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Discussione in Consiglio Comunale


RISPOSTA dell’Assessore ai Lavori Pubblici Luigi GRECO:

q         La strada in questione è di competenza provinciale è occorre chiedere alla Provincia di Pavia...
q         In questi giorni si è svolta una riunione Comune-Provincia per la cessione della strada in questione (Via Giulietti più Via Bramante) dalla Provincia al Comune  -  tale cessione è ragionevole in queanto si tratta di strade che insistono sul territorio cittadino  -  Nei prossimi mesi, una volta completata la cessione, intendiamo realizzare un progetto (già esistente) per la realizzazione di una pista ciclabile lungo le Vie Giulietti e Bramante.
q         La segnaletica invece è di competenza comunale  -  tra gli oneri di urbanizzazione dell’area “ex-Landini” è prevista la realizzazione della segnaletica verticale ed orizzontale per gli attraversamenti pedonali in prossimità della rotatoria  -  la realizzazione della rotatoria ha comportato qualche problema (è stata rifatta due volte)  -  provvederemo a fare realizzare quest’ultimo intervento al più presto


venerdì 2 settembre 2011

Sul caso Penati e sul PD


[nota pubblicata su Facebook in data 2 settembre 2011]
https://www.facebook.com/notes/guido-giuliani/cosedipoliticaitalia-sul-caso-penati-e-sul-pd/10150268409203639

Oggi il quotidiano locale "La Provincia Pavese" pubblica una mia lettera sul caso di Filippo Penati.
Qui trovate il testo della lettera, più sotto altre considerazioni.

PAVIA  - Caso Penati i ritardi del Pd

La vicenda giudiziaria che ha coinvolto Filippo Penati non è stata gestita dai vertici del Pd come tanti militanti e simpatizzanti avrebbero voluto.
Il segretario Bersani ha impiegato qualche giorno di troppo ad invitare Penati ad essere giudicato dai giudici, rinunciando alla prescrizione vergognosamente breve prevista dalla legge Cirielli. E' anche mancato un invito netto e immediato a dimettersi dal Consiglio Regionale della Lombardia, assemblea nella quale, oggi, la presenza di Penati non porta alcun beneficio ai cittadini, potendosi ben dire lo stesso - per altri motivi - della sua collega Nicole Minetti.
Il Pd in cui io e tanti militanti crediamo ed abbiamo fiducia è un partito nel quale dirigenti ed amministratori sono al servizio dell'Italia e dei cittadini, e prestano tempo e competenze per rendere più giusta ed efficiente l'amministrazione pubblica. Il Pd deve smettere di alimentare carriere politiche pluri-decennali che giovano ai politici ma non alla società e nemmeno al Pd stesso. Il caso di Penati è esemplare: dopo essere stato sindaco di Sesto San Giovanni e presidente per cinque anni della Provincia di Milano, ha perso le successive elezioni provinciali nel 2009. Era quello il momento di porre termine ad un percorso che non aveva più capacità attrattive. La successiva candidatura di Penati a presidente della Lombardia nel 2010 è stata scialba e spenta, ed ha ottenuto uno scarso consenso tra gli elettori.
Chiedo al Pd di essere più coraggioso, e di fare seguire alle sue idee di sviluppo e giustizia per l'Italia una rigorosa trasparenza interna e una minore sudditanza nei confronti dei suoi "big".

Guido Giuliani
consigliere comunale Pd 
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Su questo argomento, segnalo alcuni interventi significativi e condivisibili:

* l'articolo di Carlo Galli su "La Repubblica" del 30 agosto 2011, http://www.libertaegiustizia.it/2011/08/30/la-cecita-della-sinistra/">qui
* l'articolo di nando Dalla Chiesa su "Il Fatto Quotidiano" del 30 agosto 2011, http://www.nandodallachiesa.it/public/index.php?option=com_content&task=view&id=1659&Itemid=39">qui
* Il commento di Ivan Scalfarotto, vicepresidente del PD dell'1 settembre 2011, http://www.ivanscalfarotto.it/2011/09/01/la-questione-morale-nel-pd/">qui

Altre riflessioni:
  • Non tutti i dirigenti del mio partito pensano che sia opportuno discutere in pubblico questi argomenti. Io credo che la trasparenza della politica debba nascere proprio da qui: non ci possono essere temi dei quali è lecito dibattere solo a porte chiuse, senza farsi ascoltare dai cittadini. Soprattutto se le questioni sono spinose e riguardano la legalità e la scelta della classe dirigente del nostro paese. Soprattutto se un partito politico come il PD si propone per governare il paese con una diversa considerazione e un più alto rispetto dell'etica pubblica e del servizio alla collettività. Se ci sono stati errori e mancata vigilanza, bisogna ammetterlo. Se la classe dirigente non ha come primo obbiettivo quello di favorire l'interesse collettivo invece di quello di pochi, questa classe dirigente va cambiata. 
  • Carriere politiche troppo lunghe non favoriscono il buon governo della cosa pubblica. Tranne che in casi davvero rari di persone eccezionali, l'abitudine alla gestione del  potere politico crea un distacco dalla realtà e dalla normalità della vita di tutti i giorni di milioni di cittadini. Con il rischio che il politico di lungo corso abbia come primo obbiettivo quello di perpetuare la propria vita politica, e come secondo obbiettivo quello di amministrare bene. Io credo allora in queste soluzioni: limitare la durata delle carriere politiche a due mandati (10 anni), favorire il ricambio nei diversi ruoli della politica, assicurarsi che i politici vengano scelti tra coloro che hanno un lavoro e un ruolo nella società e non vivano di sola politica, aprire i ruoi di governo (assessori, ministri) anche a persone che non provengono dall'ambito politico, utilizzare il  metodo delle elezioni primarie per scegliere i candidati. 
  • Per me e molti militanti del PD lombardo la scelta di Penati quale candidato presidente della Regione Lombardia per le lelezioni regionali del 2010 è stata davvero incomprensibile. O meglio, era incomprensibile se l'obbiettivo era cercare di vincere le elezioni, o almeno dare l'idea che il PD aveva un progetto per il Nord. Penati ha svolto il ruolo di candidato in modo superficiale e distratto, senza mettere a punto un programma degno di questo nome (io, per invitare gli elettori al voto non riuscivo a indicare loro il programma di Penati, perché era inesistente; allora segnalavo l'ottima campagna messa a punto da Giuseppe Civati, http://www.civati.it/regionali2010/index.html">qui
). Fu difficile, per me e molti altri militanti del PD, raccogliere voti per quelle elezioni. Io, per spirito di lealtà verso il partito, mi impegnai nella campagna elettorale, ma riscontrai una enorme difficoltà nel rendere credibile la candidatura-Penati.
  • Parimenti incomprensibile è stata la scelta di Bersani di nominare Penati quale capo della propria segreteria politica (ruolo ricoperto sino a qualche mese fa). Perché? Quali erano le qualità di Penati? Che valore aggiunto portava? Boh.
  • Una volta perse le elezioni regionali, Penati si fece nominare dal suo gruppo nell'ufficio di presidenza del consiglio regionale, per ricoprire il ruolo di vice-presidente del consiglio. Perché il candidato presidente perdente debba assumere quel ruolo non è chiaro. Dovrebbe lasciarlo ad altri colleghi del gruppo consiliare, secondo me. Sorse in troppi il dubbio che Penati fosse interessato all'indennità aggiuntiva che quel ruolo comportava. Anche qui, assoluta mancanza di stile e di senso della misura.

  • In conclusione, a fronte di un delicato caso giudiziario come questo la speranza è che non tutte le accuse che vengono oggi sostenute siano vere.Ma la reale soluzione sta nel scegliere persone al di sopra di ogni sospetto per ogni piccolo e grande ruolo di responsabilità collettiva.    

    Caso Penati, i ritardi del PD


    [lettera pubblicata su La Provincia Pavese in data 2 settembre 2011]

    Caso Penati, i ritardi del PD

    La vicenda giudiziaria che ha coinvolto Filippo Penati non è stata gestita dai vertici del Pd come tanti militanti e simpatizzanti avrebbero voluto. Il segretario Bersani ha impiegato qualche giorno di troppo ad invitare Penati ad essere giudicato dai giudici, rinunciando alla prescrizione vergognosamente breve prevista dalla legge Cirielli. E' anche mancato un invito netto e immediato a dimettersi dal Consiglio Regionale della Lombardia, assemblea nella quale, oggi, la presenza di Penati non porta alcun beneficio ai cittadini, potendosi ben dire lo stesso - per altri motivi - della sua collega Nicole Minetti. Il Pd in cui io e tanti militanti crediamo ed abbiamo fiducia è un partito nel quale dirigenti ed amministratori sono al servizio dell'Italia e dei cittadini, e prestano tempo e competenze per rendere più giusta ed efficiente l'amministrazione pubblica. Il Pd deve smettere di alimentare carriere politiche pluri-decennali che giovano ai politici ma non alla società e nemmeno al Pd stesso. Il caso di Penati è esemplare: dopo essere stato sindaco di Sesto San Giovanni e presidente per cinque anni della Provincia di Milano, ha perso le successive elezioni provinciali nel 2009. Era quello il momento di porre termine ad un percorso che non aveva più capacità attrattive. La successiva candidatura di Penati a presidente della Lombardia nel 2010 è stata scialba e spenta, ed ha ottenuto uno scarso consenso tra gli elettori. Chiedo al Pd di essere più coraggioso, e di fare seguire alle sue idee di sviluppo e giustizia per l'Italia una rigorosa trasparenza interna e una minore sudditanza nei confronti dei suoi "big".

    Guido Giuliani
    consigliere comunale PD Pavia

    venerdì 24 giugno 2011

    Il Comune di Pavia vende la propria rete del gas. Un po' alla cieca.


    [nota pubblicata su Facebook in data 24 giugno 2011]
    https://www.facebook.com/notes/guido-giuliani/cosedipoliticapavia-il-comune-di-pavia-vende-la-propria-rete-del-gas-un-po-alla-/10150203908748639


    Nel consiglio comunale di oggi la maggioranza di centrodestra ha votato a favore del conferimento delle reti cittadine del gas (cioè, i tubi che stanno sotto le strade e portano il gas alle nostre case) da parte di ASM Pavia a LGH. Ciò è avvenuto per mezzo di una delibera lacunosa, in mancanza di molte informazioni fondamentali, e con un mandato poco chiaro ai rappresentatni pavesi che stanno nel CdA di ASM e LGH.
    Un'operazione che poteva essere condivisibile è stata condotta con trascuratezza ed imperizia.
    Adesso, non ci resta che sperare in bene... 

    Di seguito, una premessa introduttiva e la sintesi del mio intervento in consiglio comunale.

    PREMESSA
    • LE SOCIETA'  -  ASM Pavia (www.asm.pv.it) è una società partecipata quasi al 100% dal Comune di Pavia. ASM possiede attualmente circa il 10% della società LGH (Linea Group Holding, www.lgh.it), i cui altri soci sono società analoghe ad ASM partecipate dai Comuni di Cremona, Crema, Rovato e dalla Provincia di Lodi. LGH offre servizi di gestione del ciclo dell'acqua, dei rifiuti, dei trasporti, dell'energia.
    • IL CONFERIMENTO DELLE RETI GAS  -  ASM e la giunta Cattaneo hanno avuto un anno di tempo per decidere se conferire o meno le reti del gas ad LGH, aumentando la propria quota societaria dal 10% sino a circa il 16%. In termini generali, si tratta di un'operazione lecita ed anche vantaggiosa, a patto che venga stimato attentamente il valore delle reti, e venga prevista la possibilità per ASM (cioè per il Comune di Pavia) di riprendersi la proprietà dei tubi del gas che stanno sotto le sue strade nel caso in cui decidesse di uscire da LGH (ad esempio, per costituire una "ASM provinciale"). Una decisione finale andava presa entro il 30 giugno 2011. Ecco che allora -  in tutta fretta - la giunta Cattaneo prepare una delibera che dice sbrigativamente: "si dà mandato ad ASM di conferire a LGH le reti del gas di Pavia". Senza uno straccio di documentazione tecnica, senza le analisi di evoluzione futura del mercato, senza la garanzia di poterci riprendere i nostri tubi del gas nel caso di uscita da LGH.
    IL MIO INTERVENTO IN CONSIGLIO COMUNALE 
    • Questione di metodo 
    1.  La giunta Cattaneo ha operato in modo molto approssimativo, perché non ha fornito alcuna documentazione significativa ai consiglieri comunali chiamati a decidere su questo importante passaggio (il valore industriale della rete del gas si aggira intorno ai 22 milioni di €). Occorreva fornire dettagli tecnici molto più approfonditi, che chiarissero se il valore della rete era adeguato, e soprattutto se l'aumentata quota dei futuri utili prodotti da LGH e traferiti ad ASM avrebbe compensato il mancato canone di affitto che oggi la società operativa controllata da LGH paga ad ASM per potere usare la rete del gas pavese.
    2. Una organizzazione minimamente seria (ad esempio, una qualsiasi azienda privata o un'amministrazione pubblica) prima di privarsi di un bene materiale così importante valuta accuratamente i pro e contro della dismissione. Tipicamente, chiedendo ad esperti (esterni od interni) di formulare previsioni sui futuri maggiori dividenti ottenuti dall'aumentata quota di partecipazione societaria in LGH. Ciò implica una previsione dell'evoluzione dei mercati sui quali opera LGH, e della capacità di LGH di essere vincente in quei mercati. Non si tratta di valutazioni semplici, ma chiunque si trovi a prendere una decisione così importante deve esigere di prendere una decisione informata. Purtroppo, nulla di tutto ciò è stato fatto, a parte fornire qualche numero la stessa sera del consiglio comunale per mezzo di interventi orali del presidente di ASM Chirichelli e del direttore generale Tedesi. Sinceramente troppo poco per potere effettuare una scelta informata.
    3. E' mancata del tutto ogni cura nel definire il "dopo". Ad esempio, non si sa cosa accadrà se ASM decidesse di non volere più avere quote societarie di LGH. Che fine faranno i tubi del gas che oggi sono dei cittadini pavesi? Non si sa. Potrebbero venire restituiti ad ASM, oppure LGH potrebbe decidere di tenerseli a vita. Occorreva definire meglio le "modalità di uscita" da LGH, specificando che fine faranno questi benedetti tubi.
    • La gestione politica di ASM e LGH 
    1. Saremmo tutti abbastanza tranquilli se gli amministratori di ASM e LGH nominati dal sindaco Cattaneo fossero persone di provata fiducia e capacità manageriale. Purtroppo, non tutti gli eventi recenti sono rassicuranti. E' infatti di poche settimane fa la quesitone relativa ad un incarico professionale del valore complessivo di 130mila € che Marco Bellaviti (segretario provinciale del PDL, consigliere di amministrazione di ASM, vicepresidente di LGH, presidente di Linea Più) in qualità di presidente di Linea Più ha attribuito al Dott. Pasquali (presidente di LGH e consigliere di amministrazione di Linea Più) [riferimenti più sotto, alla fine della nota]. Questa operazione (forse lecita dal punto di vista formale e giudiziario) denota una grande trasandatezza politica ed una scarsa moralità. E ci fa pensare che non tutte le decisioni operative che vengono prese all'interno della galassia LGH siano buone scelte effettuate nell'interesse degli azionisti di riferiento (che sono i cittadini).    
    • In conclusione
    Si è persa l'ennesima occasione per gestire un importante atto amminsitrativo con l'attenzione che avrebbe meritato, sia dal punto di vista della completezza tecnica delle informazioni, sia dal punto di vista delle definizione di chiare strategie di gestione dei beni e dei capitali di società a capitale pubblico o partecipate da capitale pubblico.
    Il gruppo consiliare del PD non ha partecipato al voto.
    La maggioranza ha votato compatta a favore di un provvedimento che lascia le mani libere agli amminstratori di ASM. Temiamo che il patrimonio dei nostri concittadini non sia esattamente in buone mani...

      RIFERIMENTI
      (incollo direttamente gli articol de la Provincia Pavesei, poiché non posso postare dei link dato che  l'amministrazione comunale ha pensato bene di non riportare questi articoli nella rassegna stampa che si trova qui: http://www.comune.pv.it/site/home/servizi-al-cittadino/filo-diretto/rassegna-stampa.html)

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      GIOVEDÌ, 19 MAGGIO 2011  
      Pagina 15 - cronaca  

      «Linea più», consulenza contestata  
      Bellaviti affida incarico da 132mila euro alla casa madre Lgh        

      STEFANO ROMANO

       PAVIA.
       Un assegno da 132mila euro staccato a Pavia fa tremare Linea group holding, il colosso dei servizi e dell’energia del quale Asm è socia per il 10 per cento circa. L’assegno è quello che Marco Bellaviti, presidente di Linea più, ha versato ad Andrea Pasquali, presidente di Linea group holding (Lgh), per una consulenza sull’ingresso di Linea più nel mercato dell’energia elettrica.
       Linea più è una società pavese che si occupa di distribuzione del gas ed è di proprietà di Lgh, società con sede a Cremona la cui proprietà è sostanzialmente nelle mani delle ex municipalizzate di Cremona e Rovato, in provincia di Brescia. Semplificando, quindi, una società partecipata al 100 per cento da un gruppo ha pagato una consulenza al presidente del gruppo stesso. Semplificando ancora di più: il Cda del presidente di Linea più Marco Bellaviti ha richiesto e pagato una consulenza al proprio capo: lo scopo è preparare l’azienda pavese a vendere l’energia elettrica direttamente alle famiglie. Dettaglio non trascurabile, Marco Bellaviti, oltre che presidente di Linea più che ha commissionato e pagato la consulenza, è anche vice presidente di Lgh il cui presidente ha ricevuto il pagamento della consulenza. Il caso dei 132mila euro (per 18 mesi di consulenza) versati al presidente di Lgh sta facendo tremare anche l’amministrazione di Cremona, città in cui ha sede Lgh, dove l’ex municipalizzata del Comune (l’Aem) è socia di Lgh. L’opposizione di centrosinistra a Cremona ha chiesto le dimissioni di Pasquali da Lgh per aver accettato la consulenza pagata da Pavia, la maggioranza di centrodestra si è spaccata sulla sua difesa.
       La consulenza finita nella bufera, formalmente, è finalizzata «all’assistenza alla società per l’ingresso nel mercato dell’energia elettrica domestica». Traducendo: per imparare a vendere elettricità alle famiglie ora che il mercato è stato liberalizzato. Ma perchè pagare una consulenza proprio al presidente della casa madre? «E’ una consulenza di carattere specialistico - risponde il presidente di Linea più Marco Bellaviti -. E’ stata affidata al presidente di Lgh a supporto della strategia di sviluppo di Linea più, azienda operativa che dipende da Lgh, per rafforzarne il posizionamento competitivo. L’assistenza è prevista nel core business aziendale e precisamente nei mercati energetici di riferimento: energia elettrica e gas naturale. L’incarico è stato affidato in concomitanza con l’ingresso di Linea più in borsa elettrica e in fase preparatoria del lancio del nuovo servizio di erogazione di energia elettrica ai clienti domestici». In altre parole: Linea più si prepara a vedere direttamente ai clienti anche l’energia elettrica e ha bisogno di un consulente che abbia già esperienza nel settore. Quindi si affida al presidente della casa madre che già vende energia elettrica.
       «L’impiego di Andrea Pasquali come consulente aziendale - aggiunge Bellaviti - è finalizzato a individuare e utilizzare tutte le competenze necessarie al rafforzamento della società in un contesto competitivo caratterizzato da forte concorrenza e rischio di erosione della base dei clienti. Il consiglio di amministrazione di Linea più ha previsto comunque la possibilità di recedere dal contratto con preavviso di quattro mesi». 

      LE REAZIONI   Adesso rischia tutto il Cda        
      La consulenza da 132mila euro che Linea più ha pagato al presidente della casa madre Lgh potrebbe costare il posto ad Andrea Pasquali al vertice del Cda. Ieri pomeriggio il sindaco di Cremona Oreste Perri (Pdl) ha convocato Pasquali e gli ha chiesto di dimettersi. E Pasquali, secondo le indiscrezioni, si sarebbe detto disponibile. I tempi, però, non sono immediati: questa sera il Pdl cremonese si riunirà per definire la questione. E il Pdl è diviso: gli ex di Forza Italia spingono per le dimissioni, mentre gli ex An, da cui Pasquali proviene, lo difendono. E potrebbero forzare chiedendo le dimissioni di tutto il Cda, compreso il vicepresidente pavese Marco Bellaviti.

      LA SOCIETA’   E’ il gestore del servizio gas        
      Linea più è una società operativa del gruppo Linea group holding (Lgh) che è partecipato per il 10 per cento circa da Asm Pavia. Asm, a sua volta, è partecipata di fatto al cento per cento dal Comune di Pavia: non è più una società pubblica, ma di fatto è proprietà di un ente pubblico. Non esiste un legame diretto tra Linea più (che distribuisce gas e presto fornirà anche energia elettrica alle famiglie) ed Asm: la totalità delle quote societarie è nelle mani di Linea group holding.

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       VENERDÌ, 20 MAGGIO 2011  
      Pagina 17 - cronaca  

      Niutta: «Tutto sarà spiegato in Consiglio»  
      Caso Linea Più Il Pd: «Bellaviti deve dimettersi»      
         
       Il Pd chiede le dimissioni di Marco Bellaviti, presidente di Linea Più e vice di Lgh, per la consulenza da 132mila euro pagata ad Andrea Pasquali, presidente del Cda di Linea Group Holding, casa madre di Linea Più (di cui Asm è socia per il 10%). Se ne è parlato ieri in consiglio comunale (a cui ha partecipato anche la seconda Cp del Cairoli). Il Pd ha chiesto spiegazioni al Comune, visto che il sindaco di Cremona ha chiesto le dimissioni del Cda. Ha risposto l’assessore Cristina Niutta, perché il sindaco Cattaneo era momentaneamente assente. «Bellaviti ha parlato con il sindaco e ha dato una parziale spiegazione - ha spiegato Niutta - e si è detto disponibile a venire in consiglio comunale a dare una spiegazione». Brendolise (Pd) ha attaccato: «E’ vergognoso che il presidente di una holding che gestisce soldi pubblici faccia una cosa del genere. Asm deve aprire una commissione di garanzia e Bellaviti si deve dimettere». «Gli amministratori firmano un codice etico - interviene il segretario Alan Ferrari - che non è stato rispettato».

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      SABATO, 21 MAGGIO 2011  
      Pagina 16 - Nazionale  

      Il presidente della società: «Nulla da nascondere, spiegherò tutto alla commissione del Consiglio»  
      Consulenze, Cattaneo chiede la verifica  
      Caso Linea più, il sindaco: «Se ci sono irregolarità Bellaviti deve dimettersi»        

      STEFANO ROMANO

      La consulenza da 132mila euro al presidente Lgh, da sola, è più di quanto Linea più spenda in contratti a progetto in un anno intero, 100mila euro circa. E’ soprattutto l’entità della cifra ad alimentare la polemica sull’incarico che la società che vende gas ai pavesi ha affidato ad Andrea Pasquali, presidente di Lgh, la società cremonese che ha il 100 per cento delle quote di Linea più ed è partecipata per il 10 per cento da Asm Pavia. L’opposizione chiede le dimissioni di Marco Bellaviti dalla presidenza di Linea più e il sindaco Alessandro Cattaneo non sembra alzare le barricate per difendere il posto del coordinatore provinciale del Pdl. «E’ una vicenda inopportuna - taglia corto Cattaneo -. Una vicenda che deve essere chiarita e di cui verrà chiesto conto a Bellaviti. Come Comune ci sforziamo ogni giorno di fare ogni spesa con il senso della misura: se non ci sarà una giustificazione più che sensata, chiederemo la sospensione della consulenza. E ci saranno naturalmente conseguenze politiche». Cattaneo ha già sentito il suo collega di Cremona Oreste Perri: «Siamo sulla stessa lunghezza d’onda». La patata bollente partita da Pavia con un incarico da 132mila euro, ora è nelle mani del sindaco di Cremona visto che ad incassare la consulenza è stato il presidente di Lgh che lo stesso Perri ha nominato al vertice della società. Andrea Pasquali ha rimesso la sua delega nelle mani di Perri: oggi il sindaco di Cremona incontrerà la sua maggioranza e deciderà se revocare l’incarico a Pasquali. Per spiegare all’amministrazione di Pavia cosa sta succedendo, invece, Marco Bellaviti aspetterà qualche giorno: «Appena finita la campagna elettorale - spiega - sono pronto a spiegare in commissione consiliare tutta la vicenda. Una vicenda che non ha nessuna ombra visto che Linea più si è mossa in linea con le indicazioni strategiche di Lgh, la casa madre. Linea più è una società operativa di Lgh: non ha nessun rapporto giuridico con l’amministrazione di Pavia o il Comune». La casa madre Lgh, in compenso, è partecipata per il 10 per cento da Asm che è di proprietà del Comune. «Non abbiamo rapporti con Linea più - commenta il presidente di Asm, il leghista Giampaolo Chirichelli -. Questa vicenda, però, mi fa pensare a quando, a Cremona, avevo espresso dubbi su alcune scelte di Lgh ed ero quasi stao messo alla porta da esponenti del Pdl. Ci hanno ripensato, ora, quegli esponenti del Pdl?».

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       SABATO, 11 GIUGNO 2011  
      Pagina 20 - Cronaca  

      MAXI CONSULENZA   Bellaviti in Commissione        

      Ieri pomeriggio il presidente di Linea Più Marco Bellaviti è andato a riferire in commissione di garanzia in Comune sulla consulenza da 132mila euro affidata al presidente di Lgh. La vicenda aveva fatto tremare il colosso dei servizi e dell'energia del quale Asm è socia per il 10 per cento circa. Contestato l'assegno che Bellaviti ha versato ad Andrea Pasquali, presidente di Linea group holding (Lgh), per una consulenza sull'ingresso di Linea più nel mercato dell'energia elettrica. Linea più è la società pavese che si occupa di distribuzione del gas ed è di proprietà di Lgh, la cui proprietà è sostanzialmente nelle mani delle ex municipalizzate di Cremona e Rovato«Abbiamo cercato di capire le motivazioni che secondo Bellaviti stavano dietro la necessità di quella consulenza a Pasquali – spiega Fabio Castagna, Pd – ma anche perché la presenza Asm Pavia in Lgh si sia ridotta dal 14% al 10%. Le spiegazioni fornite, tuttavia, non bastano a farci cambiare idea sull’inopportunità di una consulenza da 132mila euro». E dunque il Pd continua a chiedere le dimissioni di Bellaviti che è presidente di Linea più e vice presidente di Lgh il cui presidente ha ricevuto il pagamento della consulenza. Oltre che coordinatore provinciale del Pdl. «L'impiego di Andrea Pasquali come consulente aziendale - si era difeso Bellaviti - è finalizzato a individuare e utilizzare tutte le competenze necessarie al rafforzamento della società in un contesto competitivo caratterizzato da forte concorrenza e rischio di erosione della base dei clienti. Il Cda di Linea più ha previsto comunque la possibilità di recedere dal contratto con preavviso di quattro mesi». (a.gh.)

      giovedì 9 giugno 2011

      Interpellanza: PROVVEDIMENTI PER LA SICUREZZA DEGLI ABITANTI DEL QUARTIERE PAVIA OVEST

      Al Sindaco del Comune di Pavia

      PREMESSO CHE:

      q         Come riportato dai mezzi di comunicazione, si sono recentemente verificati preoccupanti aggressioni a giovani donne in pieno giorno in una specifica zona del quartiere di Pavia Ovest. In particolare:
      o       Un’aggressione in data 13-14 Maggio nei pressi di Via F.lli Cervi.
      o       Un’aggressione in data 29-30 Maggio nei pressi del sottopasso pedonale di via Abbiategrasso.
      q         La zona compresa tra Via F.lli Cervi, Via Tibaldi, Via Abbiategrasso, Via Ferrata è frequentata da molte giovani donne, data la presenza degli Istituti Universitari, del complesso Piscina-Palestra Campus Acquae, del Collegio Nuovo.
      q         Nelle ore serali la zona sopra citata risulta particolarmente pericolosa a causa della scarsa frequentazione e della non sempre ottimale illuminazione stradale
      q         È di particolare ed elevata pericolosità il tratto di Via Abbiategrasso che va dall’incrocio con Via Aselli all’incrocio con Via Tibaldi, per l’assenza di marciapiede, per la scarsissima illuminazione e per la presenza del sottopasso pedonale in corrispondenza con l’attraversamento degli svincoli della Tangenziale Ovest.

      SI
      CHIEDE:

      q         Di aumentare i controlli da parte della forze di Polizia nelle zone sopra citate, nelle ore diurne e serali, e di riconsiderare l’adozione del Vigile di Quartiere per le zone periferiche nelle quali i cittadini sono più soggetti a pericoli per la propria incolumità.
      q         Di provvedere all’installazione di telecamere collegate 24 ore su 24 con le stazioni di Polizia per il monitoraggio dei percorsi pedonali nelle zone sopra citate (Via F.lli Cervi, Via Tibaldi, Via Abbiategrasso, Via Ferrata), dando adeguata pubblicizzazione in loco all’installazione delle telecamere a fini deterrenti.
      q         Di risolvere una volta per tutte il problema del percorso ciclo-pedonale di Via Abbiategrasso, ed in particolare del tratto adiacente al sottopasso, adottando lungo tutto il percorso una illuminazione adeguata ed una sorveglianza continua tramite telecamere.
      q         Di provvedere a realizzare un marciapiede od un percorso ciclo-pedonale nel tratto di Via Ferrata in prosecuzione di Via Tibaldi.

      Guido Giuliani

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      Discussione in Consiglio Comunale


      Assessore Luigi GRECO
      q         Il consigliere Giuliani ha ragione: è un quartiere molto frequentato da giovani e da giovani donne.
      q         L’instant question è troppo corposa: la risposta richiederebbe un consiglio comunale apposito, poiché gli interventi comporterebbero una spesa di centinaia di migliaia di Euro
      q         Le trasmetto la risposta – per gli aspetti che gli competono – formulata dal Comandante della Polizia Urbana, Gianluca GIURATO
      o       A breve sarà attivato il nuovo sistema di videosorveglianza che prevede l’installazione di una telecamera di sicurezza anche nel sottopasso di via Abbiategrasso
      o       A causa dei limiti imposti dal patto di stabilità non è possibile, al momento, acquistare altre telecamere. Per cui al momento la richiesta di incrementare il sistema di videosorveglianza con telecamere dislocate nelle vie indicate non trova possibilità di accoglimento; si evidenzia inoltre che il nuovo sistema prevede la presenza di circa 100 telecamere: un ulteriore incremento sarebbe di difficile gestione.
      o       Nel limite del possibile saranno incrementati i servizi di controllo nelle zone indicate

      Replica del Consigliere GIULIANI
      q         Ribadisco la necessità di rendere più sicuro il percorso lungo Via Abbiategrasso, anche migliorando l’illuminazione lungo tutto il percorso ciclo-pedonale.
      q         È anche necessario creare un percorso ciclo-pedonale lungo il tratto di Via Ferrata che va dall’incrocio-rotaria con Via Abbiategrasso e Via Tibaldi all’incrocio con Strada Cascinazza.