venerdì 25 novembre 2011

La cittadinanza ai figli degli immigrati


[nota pubblicata su Facebook in data 25 novembre 2011]
https://www.facebook.com/notes/guido-giuliani/la-cittadinanza-ai-figli-degli-immigrati/10150375404808639

Una bellissima lettera pubblicata su La Provincia Pavese del 25/11/2011.


Caro direttore,
sono una maestra di lungo corso: ho cominciato a insegnare nei primi anni settanta, quando gli alunni stranieri non esistevano. L’integrazione si riferiva a bimbi provenienti da famiglie culturalmente deprivate e l’immigrazione era ancora quella che proveniva dal nostro sud.
Molti anni sono passati e ora le nostre classi fioriscono di colori: i bambini sono variopinti nei visi e nell’abbigliamento. Nascono sempre più spesso in Italia, frequentano le nostre scuole dell’infanzia, parlano un italiano con le inflessioni dialettali dei luoghi in cui vivono, apprezzano la polenta e il risotto, imparano il nostro inno nazionale, tifano per l’Inter o il Milan o la Juve, conoscono la nostra storia e la nostra geografia. E non si percepiscono differenti.
Voglio raccontare a proposito un episodio buffo che mi è capitato. Saggio finale di musica. Molte classi sono riunite in palestra. Mentre aspettiamo il nostro turno, si esibisce una seconda. Una mia alunna di origine africana seduta accanto a me, indica alla vicina la cuginetta che sta cantando. La bimba (una testa fitta di treccioline nere e un sorriso smagliante in un viso color cacao) è inconfondibile. La compagna chiede: – Qual è tua cugina? – Sorrido tra me e penso che ora le dirà che è la bimba di colore. Invece lei: – E’ quella con la tuta rossa!
Le guardo e quasi mi sento a disagio. Nessuna delle due aveva dato importanza al colore della pelle: era semplicemente una bambina tra tutti gli altri bambini.
Ecco perché sono grata al Presidente Napolitano per essersi pronunciato a favore della cittadinanza per i figli di immigrati nati in Italia. Perché questi bambini non sono in nulla diversi rispetto agli altri nati nel nostro paese. Tutt’al più si distinguono per il colore della tuta che indossano. Perché, come ha detto qualcuno: «La diversità è negli occhi di chi guarda».

Maria Teresa Camera 


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Foto: kids in huddle, di picgirl2012

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