martedì 13 ottobre 2009

cosedipoliticaPAVIA – “il Piano-casa è un provvedimento inutile se va bene, dannoso se va male”


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Ieri sera nel Consiglio Comunale di Pavia si è discussa la delibera presentata dall’Assessore all’Urbanistica Fabrizio Fracassi (Lega Nord) relativa al cosiddetto Piano-Casa.
Cos’è il Piano-Casa – È una Legge dello Stato che, recepita dalle Regioni, prevede che si possa ampliare la volumetria di immobili esistenti sino al 20%, e fino al 30% nel caso di immobili fatiscenti che vengono abbattuti e ricostruiti (questa è la versione approvata dalla Regione Lombardia, L.R. 16 Luglio 2009, n° 13). La Legge Regionale impone ai Comuni di dichiarare entro il 15 Ottobre 2009 quali parti del proprio territorio intendono escludere dall’applicazione.
La delibera del Consiglio Comunale di Pavia – Pone dei limiti sensati all’applicazione della Legge, escludendo le zone del centro storico, il Parco del Ticino, ecc.
Cosa penso del Piano-Casa – È un provvedimento-tampone, ad impatto del tutto trascurabile sull’economia di medio periodo, che travisa ancora una volta gli ambiti della gestione del territorio Italiano.
1. Le politiche abitative e del territorio dovrebbero avere un carattere strutturale e un respiro di lungo periodo, come insegna l’inziativa del Governo conservatore Francese (la Grenelle de l’Envirennement) che programma e coniuga interventi edilizi con ecologia, sviluppo sostenibile, investimenti per l’energia pulita. Invece, in Italia, il piano-casa nasce come misura di sostegno immediato alla crescita del PIL, rivelando che il Governo intravede nel settore edilizio una via di uscita dalla crisi economica, e non uno strumento per pianificare lo sviluppo del territorio.
2. In concreto, quale sarà l’impatto del Piano-casa sullo sviluppo dell’economia nazionale? Si prevede che il contributo all’aumento del PIL del prossimo anno sia del 1.4% (fonte: Lavoce.info). Tutto bene quindi? NO. Perché nel medio periodo, i benefici economici immediati verranno annullati dall’inevitabile calo dei consumi causato della ridotta ricchezza delle famiglie che hanno effettuato l’intervento di ampliamento della propria abitazione. Quindi, alla fine, otterremo pochi o nulli vantaggi economici, e correremo il rischio di avere città e paesi più brutti.
3. Il Piano-casa stimola l’espansione temporanea del settore edilizio, che in Italia ha una lunga tradizione di evasione fiscale, lavoro nero, infortuni sul lavoro, le cui vittime sono spesso lavoratori stranieri senza alcuna garanzia. Mi preoccupa molto che si incentivi un settore che vive in uno stato di semi-legalità, senza congiuntamente destinare risorse e rafforzare misure volte a combattere l’evasione fiscale e a promuovere la sicurezza sul lavoro.

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